Tornado, intense grandinate in Pianura Padana e neve a sfiorare la pianura-la notevole irruzione fredda dal Rodano del 1 Aprile 2022

Dopo un inverno 2021-2022 sostanzialmente anonimo con precipitazioni ridotte al lumicino, a causa di un vortice polare profondo e caratterizzato da veloci correnti occidentali che relegavano le precipitazioni alle alte latitudini, i primi 3 mesi del 2022 iniziano con la stessa solfa, aggravando il decifit pluviometrico che in molte aree del nord perdurava dalla Primavera precedente. Il freddo si sfoga finalmente verso sud abbastanza in ritardo con la stagione, quando un lobo del vortice polare irrompe nel Mar Mediterraneo  con uno spettacolare calo di geopotenziale iniettando aria  fredda per la stagione  che, dato il soleggiamento ormai avanzato, produrrà fenomeni convettivi assai violenti e inediti per il periodo, con forti temporali tra cui 1 supercella in Piemonte e 1 in Veneto, grandinate, un tornado a Sabbionetta (MN), nonchè nevicate a bassissima quota lungo tutto le Alpi e le Prealpi, anche abbondanti in quota sulla Valle d’Aosta e l’Alto Piemonte, il cuneese con accumuli localmente vicini ai 50 cm al di sotto dei 2000 metri.

animazione della prima parte dell’evento dell’1-4Aprile: una poderosa irruzione artica dalla Scandinavia investe l’Europa Occidentale e si getta dalla valle del Rodano provocando la formazione di un minimo di bassa pressione al suolo di circa 985 hpa sottovento alle Alpi [fonte: archivio NCEP meteociel]
l’ingresso d’aria fredda è imponente : a 500 hpa (circa 5500 metri) si raggiungono i -34°C sulle coste della Toscana. Il nucleo freddo scivola a sud dalla Valle del Rodano rotolando su un fianco verso le coste dell’alto tirreno. Questa manovra  genererà un temporaneo minimo di bassa pressione al suolo sul mar Ligure che attiverà venti a media  quota da scirocco, i quali  andranno a contrastare con l’aria fredda che nel frattempo entrerà da ovest. [fonte : archivio NCEP meteociel]

L’ingresso del minimo di bassa pressione sulla costa azzurra provoca lo spostamento di un ramo del getto polare in ingresso da SSW sul Piemonte, divergente in quota sulla Pianura Padana il quale va di pari passo ad un’avvenzione di vorticità positiva e ad un’aumento dello SREH nei primi 3 km creando un ambiente favorevole per le supercelle. L’orografia del territorio costringe i venti di scirocco richiamati dall’Adriatico alle quote basse a piegare da NE scontrandosi con l’arco alpino occidentale e questo incrementa lo shear direzionale, formando un angolo di 180° con il vento in quota provieniente da SSW.

alt="1/4/2022"
la fascia di SREH 0-3 KM  prevista correttamente dai modelli  coincide pressa poco con la zona di transito del futuro temporale a supercella, portandosi oltre 300 m^2/s^2
alt="01/04"
forte avvezione di vorticità relativa positiva da SSW,  fonte: run 00z 01/04/2022 gfs

LE PRIME FORTI  GRANDINATE  NEL POMERIGGIO DELL’1 APRILE IN PIEMONTE

Rovesci e temporali sparsi si hanno già dalla serata del 31 sulla pedemontana torinese e la valle d’Aosta in seno al flusso umido da SSO davanti alla discesa fredda, mentre al mattino piogge diffuse interessano il basso Piemonte con accumuli fino a 15-20 mm sulle Langhe(21 mm caduti a Santo Stefano Belbo e a Costigliole d’Asti) ma è nel pomeriggio dell’ 1 Aprile che i contrasti divengono massimi:

l’aria fredda artica si getta nel Mare Mediterraneo dalla porta del Rodano ed entra in pianura padana ruotando in senso antiorario al minimo di bassa pressione. Il modello icon prevede raffiche di vento da nordovest fino a 110 km/h al largo delle coste di Marsiglia e della valle del Carcassonne, come poi confermato dalle simulazioni francesi.

Grafico dell’intensità del vento all’aeroporto di Marsiglia, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra: qui il primo aprile si registra una raffica di vento da nordovest a 94.5 km alle 12.30, sull’asse y è indicato il vento medio (km/h) e sull’asse x l’orario della giornata. Fonte: weather spark
il punto di rugiada a Marsiglia il 1 Aprile passa da +5°C alle 5 del mattino a -3°C alle 14:30, con un calo di ben 8°C, segno che la massa d’aria in entrata è di tipo artico e più secca di quella preesistente. Fonte: weather spark
Nella stazione di Marsiglia, il giorno seguente, il 2 Aprile, il mistral si sarebbe scatenato anche di più con vento sostenuto a 50 km/h per tutta la giornata e raffiche di vento a 100 km/h al pomeriggio con un picco di 106,6 km/h alle 13:30 similmente a quanto previsto per il giorno prima dal modello icon d2. Fonte: weather spark
Grafico della temperatura (C°) all’aeroporto di Marsiglia il 2 Aprile 2022: la temperatura si mantiene tra 5.0°C e 9.0°C tutta la giornata a 25 metri sul livello marino, con quota neve stimata quindi ben al di sotto dei 1000 metri (neve a Parigi nel nord della Francia) capace di coinvolgere, come vedremo anche il Piemonte e la valle d’Aosta, il Veneto. interessante notare che le medie del periodo (indicate dal serpentone grigio) sono di 5°C superiori con un piccolo di 8-9°C di scarto al pomeriggio: un raro evento di forte sotto media nell’era climatica contemporanea. Fonte: weatherspark

Sulle coste della Toscana il libeccio spinge con una raffica a 49.9 km/h a Forte dei Marmi registrata dalla stazione di linea meteo e di 69.2 km/h di libeccio il giorno seguente, ma  in Appennino  il vento raggiunge ben altre intensità con una raffica di 116.6 km/h da sud rilevata a Tanadorso, frazione di Ronco Scrivia (GE) a 770 mt; segue una raffica di 99.7 km/h al Monte Pennello (995 mt), 88.2 km a Dego(SV),  78.8 km/h a Bosio(AL), 77.4 km/h al Passo del Turchino (GE) e 72.7 km/h a Ponzone (AL)

il percorso dell’aria artica fino alla Pianura Padana passando per il Mar Ligure e il Mar Tirreno: la linea marroncina  indica la convergenza al suolo lungo cui si sviluppa il fronte freddo, le frecce rosse indicano i venti orientali umidi provenienti dalla pianura padana e quelle blu l’aria più fredda e secca che entra in Piemonte sotto forma di venti da S-SE e in Lombardia ,Toscana ed Emilia sotto forma di venti che spazzano le relative coste . Fonte: archivio meteocièl , modello ICON-EU[elaborazione Meteo Ambiente]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lungo la convergenza tra queste 2 masse d’aria si sviluppa una linea temporalesca, in movimento verso nord  che interessa l’intera pianura padana da ovest verso est per un’estensione di oltre 400 km, sul suo bordo sudoccidentale si genera un meso ciclone, ovvero una rotazione a scala chilometrica con un all`interno un micro fronte freddo e un micro fronte caldo: si tratta di una supercella, un temporale rotante a piena regola.

Animazione radar  a cura di Arpa Piemonte. La linea temporalesca in movimento verso nord, tra Basso Piemonte, bassa Lombardia ed Emilia-Romagna segue lo spostamento della convergenza al suolo verso nord.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Supercella di Bra

l’intero percorso della supercella, dalla nascita al passaggio a comune temporale. Da notare il cambiamento di direzione nei pressi di Bra e il picco di intensità di precipitazioni vicino a Poirino. fonte: archivi radar Kachelmann meteologix

verso le 13:05 un temporale si forma nei pressi di Mondovì, lungo la convergenza che avanza da sud  e si alimenta nel suo movimento verso nordovest.

Il temporale in fase nascente visto da Alba verso sud-ovest . L’updraft è inclinato da SE verso NO.  Fonte:[Fonte: gruppo telegram Meteo Monferrato, Langhe e Roero di Dati Meteo Asti]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giunto nei pressi di Bra il core del nucleo si espande e interessa per quasi un’ora la zona di Cherasco, i fenomeni assumono carattere grandinigeno con accumuli localmente fino a 3-4cm di spessore al suolo.

A Bra la temperatura scende da 15.1°C delle 11 ai 9.5°C delle 12, perdendo ben 5.6°C/h, per poi risalire nuovamente a 15.1°C con sole dopo il temporale alle 14:00.

il grafico della temperatura di Bra con il repentino calo al passaggio del temporale e la risalita per il cielo sereno e i successivi venti che, pur essendo in origine freddi, si erano compressi nello scavalcare le Alpi Liguri e L’Appennino generando un temporaneo riscaldamento. [fonte dati: archivio Arpa Piemonte, elaborazione: Federico Negro]
grandine a Bricco di Cherasco [fonte: targatoCn.it]
 

  • 2 foto a Roreto di Cherasco durante e dopo la grandinata. I chicchi sono di dimensioni medio-piccole 1-2 cm di diametro, ma così abbondanti da formare un accumulo prossimo ai 3 cm al suolo[fonte: gruppo telegram Dati Meteo Asti- autore : Roberto Abate]
    Confragricoltura segnala diversi danni ai frutteti e all’uva, specialmente nel cuneese dove le reti  antigrandine vengono abbattute dal peso dei chicchi di grandine.
    reti antigrandine abbattute dal peso dei chicchi nei frutteti di Marene [ fonte: Meteoweb]

Nello stazionare il temporale  rallenta il suo movimento e devia nettamente a destra rispetto alle correnti a  media quota (che soffiano da scirocco): é la fase di trasformazione in supercella, ovvero un vero e proprio  temporale rotante dotato di mesosiclone con correnti ascensionali rotanti, il quale ora si muove da sud verso nord.

La nube a muro si staglia minacciosa davanti al sole con il classico scalino di quota dovuto alle correnti fredde di RFD (real flank downdraft) che abbassano il livello di condensazione . La rotazione del temporale causa un risucchio di parte dell’aria fredda e secca che proviene dalle alte quote, fino a bassa quota a stringere la rotazione del temporale. sotto si protende l’imbuto nero del funnel: un tentativo di tornado che fortunatamente non andrà a buon fine[ autore : Alessandro Piazza di Meteotornado.it]
La struttura del temporale ,che si dimostra una supercella da manuale , vista dalle colline intorno a Bra . L’atmosfera è surreale con la struttura del mesociclone che avanza verso l’osservatore con tanto di nube a muro .Il sud è tradito dalla presenza dei raggi di sole che giungono da dietro la nube a muro, verso le 14. Notiamo sotto la circolazione rotatoria e a destra la zone delle precipitazioni dell’FFD (forwand flank downdraft),con alcune scie più chiare di grandine,inclinate verso il centro del temporale rotante. Dietro alla nube a muro l’aria è piuttosto secca perché le precipitazioni evaporano prima di raggiungere il suolo(linee grigie interrotte).Questa condizione con intrusione di aria fredda e secca potrebbe essere stata fondamentale per un eventuale formazione di un tornado, se la stagione fosse stata più avanzata. [ Foto di Alessandro Piazza, elaborazione a cura di Federico Negro, contrasti e nitidezza aumentati ]
Il vento a Bra causa  la distruzione di un tetto di un capannone

Tetto scoperchiato dal vento a Bra, non è chiara l’origine dei danni, anche se la zona e l’orario corrispondono a quelli dell’avvistamento della nube a imbuto[fonte: TargatoCn.it]
Dopo un primo  indebolimento, la tempesta acquisisce nuovamente forza le 15 nella zona di Poirino, circa 20 km a se di Torino, tradita da un eco violetto al radar (intensità di precipitazione stimata in 150 mm/h), qui si ha la massima intensità del temporale a livello precipitativo.

Il sole splende sulle strade imbiancate dalla grandine dopo il passaggio del temporale ,qui l’accumulo finale potrebbe avere raggiunto i 5 cm[fonte : gruppo telegram Dati Meteo Asti]
Un’altra foto di Poirino ,le macchine hanno accumulato la grandine al centro della strada  [fonte :gruppo telegram Dati Meteo Asti]
L’accumulo di grandine fine in alcune zone dell’alto cuneese sembra neve [fonte:gruppo telegram Dati Meteo Asti]

La dimensione dei chicchi a Pralormo(TO) verso il confine delle province di Asti e Cuneo, raggiunge i 3-4 cm di diametro

Il tipo di crescita prevalente  dei chicchi di grandine è quello secco, ciò è molto semplice da spiegare, poiché il tipo di aria che giunge in alta quota, attorno ai 4000-8000  metri, dove si potrebbe essere formata  la stessa grandine, è di tipo artica marittima  e piuttosto fredda e secca, con poca disponibilità di gocce sopraffuse. Le goccioline d’acqua sopraffusa(ovvero a temperatura < 0°C   )congelano istantaneamente sul chicco intrappolando degli spazi d’aria che conferiscono il colore bianco riscontrato in quasi tutte  le cadute di grandine .

L’energia  a disposizione non è elevatissima, perciò i chicchi non sono di eccessive dimensioni e non presentano molte protuberanze, che sarebbero indice di forti correnti ascensionali .

L’energia disponibile alla convenzione è prevista nell’astigiano/cuneese sui 7-800 Joule/Kg e i picchi massimi tra Emilia-Romagna e basso Veneto arrivano a malapena a 1000J/kg, valori bassi tipici della primavera[fonte : meteociel]
alt="01/4"
alle ore 1:50 la temperatura della cima del cumulonembo a nord di Bra raggiunge la temperatura di -60°C. fonte: archivio radar meteologix

Interessante notare, però che in concomitanza del passaggio a supercella, si ha una deviazione dello spostamento del temporale proprio ad avvicinarsi alla direzione del flusso d’alta quota (che è da SSO a NNE ,vedasi la direzione delle incudini ,ovvero le strisce verdi che si allungano dai nuclei nell’animazione sopra) mentre  i temporali si muovevano prima, in direzione quasi ortogonale al flusso delle correnti in quota ,a causa dell’influsso del minimo di bassa pressione in formazione più a sudovest ,il quale “governava” le quote medio basse

Mappa dei geopotenziali a colori alla quota di 500 hPa (circa 5500 metri) e della pressione al suolo(isobare nere) al momento del temporale . Le correnti in alta quota sono parallele alle superfici equi geopotenziali (frecce rosse) e sono disposte da SSO a NNE, d’altra parte la formazione di un piccolo minimo di bassa pressione al suolo nel basso cuneese genera un vento di scirocco alle quote medio basse, più ad est diretto all’incirca lungo la linea verde, in senso antiorario. Questo cambio di direzione dell vento con la quota è chiamato Shear (ovvero “taglio”) direzionale :è un elemento fondamentale per la genesi delle supercelle , se le correnti deviano in senso orario salendo in alto si ha shear positivo, come in questo caso [fonte : archivio previsionale icon d2 – meteocièl] 
Quindi oltre alla rotazione, come causa della deviazione, potrebbe esserci anche un innalzamento di quota del top del temporale che sarebbe quindi maggiormente coinvolto dalle stesse correnti.

Una prova indiretta potrebbe essere proprio la maggiore dimensione dei chicchi a Pralormo che è indice di un forte updraft, in grado di aver raggiunto quote maggiori, grazie all’incremento di energia dovuto  proprio al passaggio a supercella nella precedente mezz’ora.

Mentre colpiva Poirino, più a est nell’astigiano, il temporale mostra nuovi abbassamenti e infine forma una splendida nube a mensola (possibile occlusione con genesi a partire dalle correnti di RFD)

un abbassamento a Villafranca d’Asti, possibile shelf cloud[foto di Federico Negro]

La shelf cloud fotografata da Villafranca d’Asti, Sulla sinistra in direzione sud-ovest sono visibili le bande di grandine di colore chiaro, del temporale che si allontana verso il torinese: [foto di Federico Negro]
La supercella vista da Cortanze (AT) sul Monferrato astigiano, a sinistra è visibile la zona senza precipitazioni con il mesociclone e un abbassamento, a destra la zona delle precipitazioni [autore: Giosuè Crivelli]
Il temporale infine si allontana verso il torinese e l’aria secca in entrata da sud prevale con un cielo azzurro .

Il cielo terso a Cortanze, (AT)[fonte gruppo telegram Dati Meteo Asti]
Non è finita qui, però :neanche per  sogno ! perché appena a nord di Asti nasce un secondo forte nucleo che colpirà l’ovest casalese e il sud vercellese con altre copiose grandinate.

La grandine a Camino (AL)sul Monferrato alessandrino, si notano a sinistra i campi imbiancati con le bande bianche e i chicchi ancora in caduta[fonte: gruppo telegram Dati Meteo Asti]
La pianura vercellese imbiancata dalla grandine in direzione di Trino[Fonte : gruppo telegram dati Meteo Asti]
Dati significativi dell’evento: 

Pioggia: Fra gli accumuli si rilevano 20.1 mm a Ponzano Monferrato (AL, rete Dati Meteo Asti), 16.4 mm a Crea (AL), 15.6 mm a Piani di Carrega (AL), 11.8 mm a Capanne di Cosola (AL), 9.4 mm a Montiglio Monferrato (AT, rete Dati Meteo Asti), 7.8 mm a Bra (CN), 7.6 mm a Settime (AT, rete Dati Meteo Asti).

Vento: le raffiche di maggiori intensità si rilevano sulla collina torinese, dove la stazione di Pecetto Torinese(TO) rileva 77.0 km/h di vento a fronte di soli 2 mm di pioggia, segue Fossano(CN) con 69.0 km/h sul percorso del temporale, Castiglione Tinella con 52.9 km/h.

TEMPORALI E TORNADO IN BASSO VENETO NEL POMERIGGIO DELL’1 APRILE

Nella giornata del 31 Marzo le precipitazioni moderate che colpiscono il Piemonte, legate al fronte caldo coinvolgono anche l’Emilia Romagna, in particolare bolognese e parmense vengono colpiti tra le 4:00 e le 7:00 con precipitazioni moderate e poi una seconda ‘trance coinvolge il bolognese tra le 10:00 ed le 12:00; infine in serata e durante la notte le precipitazioni si concentrano in Romagna nelle zone collinari e montane dove ci saranno i maggiori accumuli pluviometrici.

classifica delle località con più millimetri di pioggia accumulati tra le 2:00 del 30 Marzo 2022 e le 2:00 del 1 Aprile 2022, spiccano le località di Lastra e Lama nel comune di Bagno di Romagna che hanno superato 80 mm nell’appennino Romagnolo, fonte: Arpae.

Per avere meglio idea della distribuzione delle precipitazioni nel territorio Arpae  abbiamo scelto di postare questa mappa:

mappa delle precipitazioni cumulate in Emilia-Romagna dalle 2:00 del 30 Marzo alle 2:00 del 1 Aprile: le linee nere delimitano i bacini dei fiumi: fonte analisi Arpae

I bacini più colpiti sono quelli del Reno a ovest e del Ronco a est, che comprendono le 2 porzioni arancioni con accumulo oltre 70 mm, è evidente lo stau appenninico del libeccio  con i massimi di precipitazione concentrati sul versante toscano a SO perpendicolarmente alla catena montuosa e le precipitazioni che decrescono progressivamente verso la pianura padano veneta dove le precipitazioni sono comprese tra 15 e 30 mm

le 2 il 1 Aprile a quanto stava accadendo in Piemonte, più a est sull’Emilia Romagna la situazione andava a instabilizzarsi con le precipitazioni stratiformi residue, in Appennino trasportate dal vento da SO, nevose già dai 900-1400 metri, é però nel pomeriggio che grazie a delle temporanee schiarite, si sviluppano i primi forti temporali dell’anno.

fonte: analisi arpa Emilia Romagna:sito Arpae

I temporali si organizzano in pedemontana emiliana e poi si uniscono in una linea più a nordest, interessando il ferrarese, il mantovano, il modenese e poi il rodigino e il veneziano.

Lungo una convergenza tra il libeccio lo scirocco e i venti da nordest si generano alcuni tentativi di tornado misociclonici di cui uno sembra sia andato a buon fine e una superfella con un tunnel mesociclonico.

una dry line appenninica avanza verso nordest con notevole differenza di umidità proprio in Romagna.

La triplice convergenza dei venti al suolo in basso Veneto, segna il luogo dove è avvenuto il tornado
La dry-line appenninica in avanzamento verso nord. L’umidità relativa prevista varia dall’80% al 40% in pochi km
Imbuto a Sabbioneta (MN), probabile tornado di origine landspout ( non legato a un mesococlone rotante) fonte : Gazzetta di Mantova
Scatto radar della supercella a nord di Padova con la flaking line a ovest di Albignasego, in movimento verso il veneziano

 

alt="1/04"
foto di Vincenzo Baldan

Il mesociclone in tutta la sua imponenza a Mestre, VE  [ foto di Vincenzo Baldon, Tornado in Italia]

Il sistema si muove verso destra e si allontana dall’osservatore, notiamo il classico scalino che forma la nube a muro con condensazione a livello più basso che altrove, i venti di RFD traditi dalla presenza di una zona senza nubi che sembra scavata nel temporale (la clear slot) stringono la rotazione del temporale, il quale prova a formare un tornado con una nube imbuto in basso al centro . Come una pattinatrice ruota più velocemente su se stessa quando si chiude la stessa cosa fa la nube a muro.

Più indietro a sinistra abbiamo la zona delle normali precipitazioni temporalesche  il forwand flank downdraft con bande di pioggia e di grandine.

Il tentativo di tornado fotografato a Dolo (VE), fonte immagine: facebook

IL CALO DELLA QUOTA NEVE TRA PIEMONTE E VALLE D’AOSTA NEL POMERIGGIO SERA  DELL’1 E LE NEVICATE DEL GIORNO SEGUENTE IN VALLE D’AOSTA

Premessa: si è scelto di considerare a livello fotografico le 2 zone più colpite dell’evento per  la maggior quantità di informazioni disponibili

I temporali che colpiscono la pianura tendono rapidamente a spostarsi sulle Alpi a causa della spinta delle correnti da sud est innescate dal vortice ciclonico sul mar Ligure, interessandole con effetto stau, ovvero sollevamento forzato che aumenta le precipitazioni, poichè aumenta l’apporto di umidità che risale dai pendii ad alimentare le nubi stesse: un surplus che causerà un aumento delle precipitazioni di tipo solido.

partendo da sud sono poco interessate Prato Nevoso e Artesina, mentre circa 40 cm di neve fresca (per un apporto in pioggia stimato di circa 40 mm) cadono ad Argentera, Vernante e Pontechianale oltre i 1500-1600 metri.

In particolare in Valle Varaita, Maira e  Po le precipitazioni  persistono più che altrove e ciò è dimostrato dalla quantità di neve caduta a bassa quota, all’ interno della stessa valle poi i picchi maggiori sono sul settore mediano  di Sampeyre ad alta quota (46 cm al Pian delle Baracche con estremi -9.6/-5.2°C) , mentre le precipitazioni sono minori a quote ancora più elevate al confine francese (31 cm al Colle dell’Agnello con estremi -13.9/-10.7°C). La neve perciò è di tipo farinoso e la differenza è dovuta solo al quantitativo di acqua equivalente caduta, che è maggiore in media valle perchè le nuvole scaricano le precipitazioni sui primi contrafforti montuosi

Alcuni  quantitativi di neve fresca caduta nel cuneeese (dati Arpa) tra il 2 e il 3 Aprile.

  • Colle della Lombarda 2305 mt: 51 cm
  • Castelmagno 1755 mt: 47 cm, Valle Maira.
  • Sampeyre Pian delle Baracche 2135 mt: 46 cm.
  • Elva 1770 mt: 42 cm.
  • Acceglio 1610 mt: 41 cm, Valle Maira.
  • Argentera 1655 mt: 40 cm, Valle Stura.
  • Colle dell’Agnello, 2748 mt: 31 cm.
  • Pontechianale, frazione Castello 1585 m : 29 cm (11cm il 2 e 18 cm il 3), nivometro  manuale.
  • Crissolo Borgata Serre 1380 mt: 29 cm (di cui 13 cm il 2 e 16 cm il 3) in Valle Po.
  • Sampeyre capoluogo 980m: 15 cm, nivometro manuale.

Più a sud e est gli accumuli diminuiscono ( 12 cm alla Diga Chiotas di Entracque e 7 cm al rifugio Mondovì nel cebano)

l’intensità delle precipitazioni nevose porta un accumulo di neve di almeno 15 cm a soli 1200mt, vicino alla frazione Torrette di Casteldelfino(CN) in alta valle Varaita, la mattina del 2 Aprile, foto di Bruno Rinaudo, Facebook.

 

Altra foto di Bruno Rinaudo, qui siamo addirittura prima di Torrette, nel ponte dopo il villaggio di Villar, quindi ancora in territorio di Sampeyre (CN) e al di sotto dei 1200 mt, qui l’accumulo nevoso supera i 15 cm e continua una fitta nevicata.

Altre zone molto coinvolte sono la Val d’Aosta orientale e la Val Sesia, anch’esse molto esposte ai flussi umidi da sud, sud-est, dove cadono circa 50 cm di neve in quota e la quota neve scende fin  verso i 1300-1400 metri nella notte del 2 Aprile, ecco alcune foto:

alt="1/4/2022"
il sole splende sulla neve a Chamois nella notte sono caduti 20-30 cm di fresca[fonte:pagina Facebook Meteo Valle d’Aosta]
alt="1/4/2022"
Torgnon più in basso nella Valeè con 5 cm di neve fonte: pagina Facebook Meteo Valle d’Aosta

Le nevicate a bassa quota al Sud Italia nel 3/04/2022

Lo spostamento del minimo di bassa pressione a oriente travasa il freddo molto a sud portando rovesci e temporali che risultano nevosi a bassa quota.

Sono segnalati fiocchi addirittura alle porte di Roma sotto temporale con 8/10°C, le temperature a 500 hPa sono di -31/-33°C:

alt="01/04"
la situazione a Florenza, paese dei Monti Nebrodi a 1250 mt nel pomeriggio del 2/04: la webcam di Weather Sicily mostra cielo cupo con una spruzzata di neve che si estende fin sotto il paese (probabilmente a 900/1000 metri).
alt="01/04"
Campobasso, qui i forti rovesci regalano un momento di splendida neve a larghe falde, con un temporaneo velo fin verso i 700 mt [fonte: TreborSnow, forum meteonetwork]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In conclusione l’irruzione fredda del 1 Aprile 2022 è stata notevole ma non di certo eccezionale, perchè nel passato si hanno eventi ben superiori come quello del 17 Aprile 1991 in cui nevicò in gran parte della Pianura occidentale in pinura e quello simile del 1979.

 

About Author

4 commenti su “Tornado, intense grandinate in Pianura Padana e neve a sfiorare la pianura-la notevole irruzione fredda dal Rodano del 1 Aprile 2022”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto